10 feb 2021

Fractional Executive, un manager “a tempo”

Letteralmente “manager frazionale”, si ispira a un modello nato negli USA vent’anni fa che ora sta prendendo piede anche in Italia, soprattutto nelle PMI. Con due parole chiave: mindset e flessibilità.

Si tratta di un modello di supporto manageriale fatto di professionisti di qualità e di esperienza, particolarmente adatto ad aziende familiari che si trovano in fase di evoluzione e non hanno – o non hanno ancora - un management strutturato. 
Il manager opera in azienda due o tre giorni a settimana, rendendo la sua prestazione una formula intermedia tra un supporto manageriale con qualche sfumatura di consulenza, fatta sempre tuttavia con taglio molto operativo. I vantaggi per le aziende sono la flessibilità e i costi: flessibilità perché l’azienda può utilizzare il tempo del manager in maniera più sartoriale ed efficiente, e di conseguenza i costi, perché un fractional executive, essendo utilizzato per un tempo più breve, a parità di efficacia, ha minore impatto sul conto economico aziendale.

L’obiettivo dell’azienda è utilizzare il professionista non solo per indirizzare un problema aziendale, ma spesso per avvicinarsi in maniera “light” alla managerialità  strutturata, ed è proprio in questo senso che si colloca il lavoro dell’executive: aiuta l’azienda a crescere creando i presupposti per sua uscita, la supporta nel cambiamento di visione e struttura e la aiuta a seguire operazioni particolari, come un’acquisizione, una riorganizzazione, ma anche una crisi aziendale o un passaggio generazionale Poi a fine mandato può capitare che l’executive si veda offrire una posizione fissa in azienda e ci resti, ma c’è chi desidera, e sono la maggioranza, portare avanti il concetto di fractional come libero professionista della managerialità.

Vent’anni fa, l’idea negli USA 
L’idea nasce negli Sati Uniti con lo sviluppo della New Economy, quando il tema centrale era avere dei supporti specifici soprattutto nell’ambito delle start up con i cosiddetti “founder”, quelli con grandi competenze tecnologiche ma poca o nulla a livello gestionale. 

Larry Page e Sergey Brin di Google hanno iniziato così: erano dei geni tech, ma a un certo punto chiamarono Eric Schmidt come CEO perché avevano bisogno per crescere con il supporto di  un uomo di gestione. A suo modo era come un fractional, l’idea di base era quella”, racconta Andrea Pietrini, Alumnus Bocconi e ideatore del primo progetto italiano di Fractional Executive, YOURgroup,  società che  riunisce a oggi più di 200 professionisti, attiva in Italia, Svizzera, Francia e Regno Unito con otto divisioni specializzate, dal CFO al Digital, dall’HR al Marketing.


L’Italia è il contesto ideale
In questo senso, l’Italia – ricca di imprese familiari – per il concetto di fractional è il terreno ideale. Si tratta infatti di una questione di costi correlata alle dimensioni dell’azienda: nella PMI non serve un manager strutturato a tempo pieno, e in generi gli accordi con il manager frazionato si attestano sui 2,5 giorni a settimana, anche se va da sé che nessun executive di lungo corso butta la penna al terzo giorno, ma si rende comunque flessibile.


Quanto dura e come funziona un incarico fractional
Un progetto dura minimo sei mesi/un anno, ma può continuare anche per alcuni anni. Si inizia in maniera light, affinché l’azienda tocchi con mano sia il professionista che il metodo, con il manager che redige un accordo direttamente con l’azienda in cui va a operare e che può seguire anche due o tre aziende e progetti in simultanea, anche se deontologicamente non si occupa mai di aziende competitor (ma in ogni caso l’azienda che lo sceglie può chiedergli di sottoscrivere una prestazione esclusiva.)


La tendenza fractional: HR e Digital
Se ormai il fractional CFO si è consolidato, la tendenza dei prossimi anni sarà il fractional executive HR, anche perché la crisi dettata dal COVID19 sta valorizzando molto le professionalità in questo settore.
In particolare nelle PMI - dove l’HR coincide spesso con l’amministrazione del personale – c’è molta richiesta di figure specifiche che sappiano gestire altri aspetti che non siano paghe e contributi e questo si rende ancor più necessario in questo momento storico, con tutto l’enorme tema dello smartworking, della salute dei dipendenti e del cambiamento dei modelli organizzativi. 
Ma un altro settore che sta prendendo piede come fractional è il Digital, che ingloba figure più giovani ma molto competenti e visionarie, con approccio molto futuribile e progettuale.

In pratica: come si diventa Fractional Executive
La condicio sine qua non è avere competenze ed esperienza molto rilevanti per potersi proporre alle aziende.
Per collaborare come fractional executive di YOURgroup – che è una piattaforma di visibilità , networking e scambio di opportunità per gli associati, tutti liberi professionisti, dove le aziende basicamente “acquistano” la loro esperienza -  serve superare una selezione curriculare importante.
Il nostro è un modello molto selettivo, sia dal punto di vista curriculare che attitudinale e prevede fino a cinque colloqui di selezione e uno test aggiuntivo specifico sulle soft skill, oltre ad almeno due referenze verificate per ogni persona”, spiega Pietrini. 
Chi supera questa rigida selezione può accedere al Gruppo riconoscendo una fee di associazione (diversa, a seconda della funzione e della seniority), scambiandosi anche fee di segnalazione, pari al 10% del compenso professionale incassato  del fractional, innescando così un circolo virtuoso e di collaborazione tra i partner.