06 mar 2021

Luca Attanasio, un uomo gentile

Profondità intellettuale, contenuti solidi e grande spessore umano: un civil servant di rara levatura. Per rendere onore al nostro Alumnus, l’ambasciatore italiano scomparso a soli 43 anni, la sua Alma Mater istituisce una borsa di studio e fa una promessa: raddoppierà il valore di tutte le donazioni raccolte. Altri giovani potranno così portare avanti i sogni di Luca, una scelta di cui sarebbe sicuramente felice.

Di Luca Attanasio si è scritto molto in queste settimane. 
Tardivamente, forse, per conoscere tutto il bello di uno dei più giovani ambasciatori italiani di sempre, che avrebbe compiuto 44 anni il prossimo 23 maggio, presumibilmente festeggiato dalle sue tre figlie con disegni colorati in una colorata giornata primaverile, magari nella sua Limbiate, accanto alla sua famiglia e agli amici più cari.

Quel titolo “ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo” apparentemente altisonante, non aveva spostato di una virgola l’essenza di Luca, un uomo che lavorava sul campo a tutti gli effetti: poca giacca e cravatta e molte sneakers, per tastare con mano le realtà dei paesi che serviva. 
Luca se n’è andato così, in sneakers, in una missione umanitaria per il programma alimentare mondiale, su una strada che doveva essere sicura e che non lo era, in un paese che lo amava così come lo amava l’Italia, che gli ha reso il triste record di essere il primo ambasciatore italiano ucciso nell'adempimento delle sue funzioni. Le cause e le responsabilità sono ancora da accertare; quel che è certo è che Luca quelle strade e quei posti voleva contribuire anche a renderli più sicuri. 


Dal “mal d’Africa” e il premio per la Pace
Laureato in Bocconi nel 2001 in Economia Aziendale con 110 e lode (con una tesi dal titolo “I sistemi di creazione del valore nella New Economy: da rete di attività a rete di flussi”), Luca aveva iniziato la carriera diplomatica nel 2003 ; entrato nel Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, diventando poi vice capo della Segreteria del Sottosegretario di Stato con delega per l'Africa e la Cooperazione Internazionale nel 2004.
Dal 2006 al 2010 aveva lavorato presso l'Ambasciata italiana di Berna come Capo dell'Ufficio economico e commerciale: poi a Casablanca, fino alla nomina 2015 come Primo Consigliere dell'Ambasciata d'Italia ad Abuja in Nigeria.
Il “mal d’Africa” e la travolgente sensibilità verso quelle comunità lo aveva portato nel 2020 a ricevere il Premio internazionale Nassiriya per la Pace per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli.


Luca nei corridoi di Sarfatti e di Richmond
Di Luca bocconiano i compagni di studi e gli amici ricordano un giovane uomo dal volto pulito, dalla socialità e dalla solidarietà spontanee, anche nelle piccole cose: appunti da condividere, pacche sulle spalle e battute prima degli esami, sorrisi aperti e occhi mai arresi. Ma anche un grande senso dell’umorismo, che vestiva uno studente e un professionista preparatissimo, una personalità rara, riassumibile in due sole parole: un uomo gentile. 
Parole che riemergono nelle parole del Rettore Bocconi, Gianmario Verona: “un civil servant che ha reinterpretato il suo ruolo come una vera missione riempiendola di valori e di capacità di inclusione” e che trovano conferma nel ricordo – ancora oggi, dopo vent’anni – di Michele Cox, Director of Study Abroad dell’Università di Richmond: “Due grazie: uno va alla famiglia di Luca, per averci mandato vostro figlio e per aver cresciuto un essere umano straordinario; l’altro va ai colleghi di Bocconi per averlo selezionato per Richmond: siamo tra i privilegiati che hanno avuto la fortuna di conoscerlo”.


“Insieme per Luca”: la borsa di studio in memoria di Luca Attanasio
La morte di Luca – insieme all’agente di scorta e all’autista – ha profondamente commosso l’Italia e in particolare la nostra Comunità di Alumni. 
La sua Alma Mater è orgogliosa di lui e dell’eredità morale che ha lasciato, e per questo intende dare la possibilità ad altri giovani di proseguire nel solco da lui tracciato, affinché possano portare avanti i suoi valori, la sua competenza e i suoi sogni di un’umanità più equa.  
La Bocconi ci crede: ecco perché ha scelto di istituire una borsa di studio in memoria di Luca Attanasio. Con il tuo sostegno e quello di tutta la Community possiamo costruire insieme un futuro per nuove studentesse e studenti, una scelta di cui Luca sarebbe sicuramente felice. 
In questo senso, l’Università s’impegna a raddoppiare il valore delle donazioni raccolte. 

In meno di 48 ore dal lancio abbiamo superato l’obiettivo di 39.000 euro,
grazie alla risposta della community degli Alumni che ha dimostrato forte senso di appartenenza e grande coesione: una conferma che la generosità ha un effetto moltiplicatore ed è motore di cambiamento. 
Abbiamo quindi deciso di fare di più, rilanciando la raccolta e raddoppiando l’obiettivo: 78.000 euro (al 12 marzo siamo a quota 50.000 euro raccolti, ndr) che raddoppieranno grazie al matching gift della Bocconi, permettendo quindi di avere quattro borse di studio.

Ogni donazione conta: si può sostenere la raccolta a questa pagina, dove si può lasciare anche un messaggio personale in bacheca.

source foto: la Repubblica